Centro Servizi Appia Antica
Il Centro Servizi Appia Antica si trova in Via Appia Antica, 58/60, è aperto al pubblico tutto l’anno dalle 9,30 al tramonto ad eccezione del 25 dicembre e 1 gennaio.
La gestione è affidata alla EcoBike S.r.l., società vincitrice del bando pubblico di concessione del servizio.
Offre servizi di accoglienza turistica, nolo city-bike per adulti, bambini (anche con seggiolini), bici elettriche e mountain bike; visite guidate (a piedi, in bici e su minicar elettrica) di carattere naturalistico e storico-archeologico anche in lingua straniera.
Il Centro Servizi Appia Antica, un tempo antico forno con vendita al minuto di generi alimentari, sorge in quello che è storicamente conosciuto come “Borghetto Quo Vadis”.
Il “Borghetto Quo Vadis” aveva come fulcro la Chiesa del “Domine Quo Vadis?” intorno alla quale si svolgevano diverse attività commerciali: adiacente al forno sorgeva un bar (tuttora in attività), il ristorante era un tempo mescita di vino e accanto a quest’ultimo un benzinaio con vendita di vernici fino agli anni sessanta.
Nel casale costruito a ridosso del Sepolcro di Priscilla vi era lo studio di un medico condotto che svolgeva anche attività di veterinario.
In quest’area erano inoltre presenti numerosi magazzini e centri di raccolta di stoffe e carta per la Cartiera Latina.
Contatti:
@: puntoappia@parcoappiaantica.it
w: www.infopointappia.it
Tel./WhatsApp (+39) 06.5135316
Casa del Parco – Casale Vigna Cardinali
Il Casale Vigna Cardinali è un esempio di architettura rurale tradizionale della Campagna Romana, ed è inserito nell’ambito dei “beni di interesse storico monumentale di età medievale e moderna” nel Piano Territoriale Paesistico 15/12.
L’edificio è presente nel Catasto Gregoriano (1816-1835) come “casa con corte ad uso della vigna”. Intorno al 1870, essa risulta di proprietà del Principe Alessandro Torlonia, figlio del duca don Giovanni Torlonia, che nel 1816 aveva acquistato la Tenuta della Caffarella dai Pallavicini.
Dall’inizio del Novecento la struttura è nota come Casale di Vigna Cardinali e con questa denominazione compare nella Carta dell’Istituto Geografico Militare del 1925.
Negli anni ’30, in attuazione delle leggi per la bonifica dell’Agro romano, che imponevano particolari prescrizioni di igiene per i fabbricati, il Casale fu oggetto di un intervento di restauro ad opera dei Torlonia.
Nel 1939 la proprietà passò a don Carlo Torlonia, figlio di Anna Maria Torlonia e Giulio Borghese, e nel 1950 a suo nipote, il Marchese Alessandro Gerini e alla marchesa Liliana Poli vedova Gerini. Nel 1997 il Casale e parte del terreno circostante sono stati espropriati e ora fanno parte del patrimonio comunale.
Nel 2015 a conclusione di lavori di consolidamento e restauro la struttura è diventata la prima Casa del Parco.
La Casa del Parco oggi è aperta al pubblico tutti i giorni (ad esclusione di agosto e le festività natalizie).
La gestione è affidata alla Humus Onlus, associazione vincitrice del Bando pubblico di concessione del servizio.
Offre servizi di prima accoglienza e turistici rivolti anche al pubblico internazionale (visite guidate naturalistiche e storico archeologiche anche in lingua e nolo bici); servizio visite guidate in minicar per disabili motori e anziani; attività didattiche per le scuole e le famiglie negli spazi dedicati all’orticoltura e all’approfondimento storico e naturalistico; centri estivi e l’Asilo per i piccolissimi Bosco Caffarella.
Lo spazio esterno oltre all’orto, ospita la ciclofficina e varie zone per lo svago e per la sosta.
La Casa del Parco si trova a pochi metri dall’ingresso di Largo Tacchi Venturi ed è facilmente raggiungibile con la Metro A Fermata Colli Albani – Appia Antica.
Dalla Casa del Parco si raggiungono facilmente le Tombe Latine, Tor Fiscale e l’Appia Antica, un luogo ideale quindi per conoscere e approfondire la straordinaria realtà della valle della Caffarella o progettare la propria visita al Parco.
Esplora la Casa del Parco con Google Maps.
Contatti:
@: casadelparco@parcoappiaantica.it
w: www.caffarella.it/casa-del-parco
fb: facebook.com/casaparcocaffarella
Tel. (+39) 366 9852219 per nolo bici 347 8424087
Casali di Tor Fiscale
Queste due tipiche strutture agricole dell’agro romano, recuperate grazie ad un progetto pubblico di utilità sociale che ha visto coinvolti direttamente i cittadini, sorgono in un’area ricca di storia.
Qui, ai tempi dell’Impero si trovavano le “case di campagna” delle famiglie romane benestanti, che nel suburbio di Roma, possedevano vasti appezzamenti.
La vicinanza della via Latina permetteva un’agevole comunicazione e favoriva quelle attività tipiche dei siti prossimi ai grandi centri: locande, stazioni di posta, fattorie.
La presenza degli acquedotti garantiva la disponibilità di acqua per usi vari: uso potabile, alimentazione delle terme, irrigazione. Tutto questo concorreva a rendere quest’area fittamente edificata.
Ciò è stato confermato dai resti archeologici, sia quelli visibili che quelli rinvenuti nel corso di scavi effettuati nell’area nel corso degli anni in varie occasioni (posa in opera di condutture di servizi, indagini archeologiche preliminari per il raddoppio della linea ferroviaria Roma-Napoli, ecc.).
Nel Casale Museo sono visitabili una sala ipogea di epoca romana, un ambiente rurale (stalla) adibito a spazio espositivo temporaneo. Durante i lavori di recupero e ristrutturazione del sito, anche nel livello inferiore del Casale del Fiscale (adibito a ristoro) sono venuti alla luce i resti di una villa romana di epoca imperiale con annesso un impianto termale; parte di queste testimonianze sono state lasciate in vista per essere ammirate dai visitatori; il resto dell’impianto, data la vastità, è stato ricoperto in attesa di opportuni finanziamenti.
Il Casale Museo ospita il Punto Informativo del Parco e lo spazio didattico-ludico-ricreativo GiocartèLab.
Il Casale del Fiscale è adibito a ristoro ed ospita eventi pubblici e privati.
Esplora il Punto Informativo di Tor Fiscale con Google Maps
Contatti:
@: torredelfiscale@gmail.com
w: www.torredelfiscale.it – www.ristorodelfiscale.it
Tel.: (+39) 327/8470021 – (+39) 06/7612966
Casale dell’Ex Mulino
L’area oggi denominata Casale dell’ex Mulino faceva parte del “Pago Triopio” di Erode Attico, influente personaggio dell’età degli Antonimi (metà II sec. d.C.). Il Pago Triopio era un vasto possedimento agricolo trasformato in una sorta di santuario e dedicato alla memoria della sua defunta moglie Annia Regilla.
Proprio qui passava un importante tracciato antico, da alcuni identificato con la via Asinaria.
La strada, che attraversava diagonalmente la valle, dalle Mura Aureliane, dopo aver toccato la via Latina, passava nei pressi del sepolcro di Annia Regilla, incrociava l’Appia antica costeggiando il Mausoleo di Romolo, per congiungersi poi con la via Ardeatina.
In età medievale qui era localizzata una delle cinque torri, poste a guardia dei valichi del fiume Almone.
La torre era attigua al Sepolcro di Annia Regilla; alla metà del ‘500 l’impianto artigianale, che nel corso dei secoli subì varie trasformazioni, era una valca, ossia un edificio preposto al lavaggio e al pestaggio dei panni.
Già nella carta di Eufrosino della Volpaia del 1547 la struttura compare costituita da una torre affiancata da un corpo più basso.
Successivamente la valca venne trasformata in mulino per i cereali: nel XIX secolo, alimentato da un piccolo acquedotto, era inglobato in un casale di proprietà della famiglia Torlonia e conosciuto come “Mola della Caffarella”, rimasta in funzione fino al 1930.
Oggi il Casale dell’ex Mulino, è di proprietà della Fondazione Gerini, dal 2001 è stato preso in affitto dall’Ente Parco che ne ha fatto un Centro per Educazione ambientale ed attività ricreative. Il Sepolcro appartiene al patrimonio di Roma Capitale.
Il Casale, ribattezzato Casale dell’ex Mulino, è stato inaugurato il 6 novembre 2002, in occasione della visita a Roma del Principe Carlo d’Inghilterra.
Il Casale è ora una struttura di servizio del Parco, in parte dedicata all’informazione e all’educazione ambientale ed in parte alla vigilanza e al controllo sul territorio.
All’interno del Casale trova posto un percorso didattico che consente di ricostruire la storia della Valle della Caffarella, il ruolo che l’acqua ha giocato nella sua evoluzione storica, e in particolare la storia del Casale trasformatosi da torre medievale a valca, per la battitura dei panni di lana, e poi a mulino per il grano.
Il percorso è stato completato nell’ambito del POR 2007-2013 – Asse II Attività 4 – Valorizzazione delle strutture di fruizione delle aree protette.
É caratterizzata da 11 punti di sosta con testi in braille o audio:
Le strutture sono destinate anche alle persone non vedenti: per favore aiutateci a custodirle intatte.
Il percorso è aperto al pubblico il sabato e la domenica (10.00 – 16.00 ore legale 10.00 – 18.00) esclusi i mesi di luglio, agosto e gennaio.
Sono previste visite guidate, gratuite con la Carta Amici del Parco alle ore 11.00 e alle ore 14.30 (15.00 con l’ora legale).
Scuole e gruppi possono chiederne l’apertura o prenotare visite guidate e laboratori scrivendo a: educazione@parcoappiaantica.it
E’ permesso su prenotazione il pernotto di gruppi scout o camminatori. Per info scrivere a info@parcoappiaantica.it
NOTA BENE: Non è consentito organizzare feste di compleanno e altri eventi senza autorizzazione. Per info scrivere a educazione@parcoappiaantica.it
Casale delle Vignacce
L’area in cui ci troviamo, situata tra la via Appia all’ altezza del III-IV miglio e la via Ardeatina, dall’età augustea alla tarda età imperiale, fu interessata da forme diverse di insediamento. Ancora oggi emergono tracce significative di dimore rustiche e residenziali con relativi impianti di servizio e aree sepolcrali.
Nella cartografia storica il territorio dell’attuale tenuta delle Vignacce fa parte delle “Vigne di Capo di Bove”, confinante con le antiche tenute di Capo di Bove e di Tor Carbone, già proprietà della famiglia Torlonia.
In particolare il Casale delle Vignacce compare nella Mappa 161 (Vigne fuori delle Porte San Sebastiano e San Giovanni) del Catasto Gregoriano (1820-1837) alla particella 600 con la definizione di “casa con corte ad uso della vigna”, di proprietà dei Padri Domenicani di Santa Maria Sopra Minerva.
Ben visibile ai confini attuali della tenuta, guardando in fondo a destra, il complesso archeologico di “Zampa di Bove”: un castelletto del XIII secolo che riutilizza strutture romane – una villa con vani ipogei, sistema di sostruzioni e un ninfeo tuttora visibili – fornito di una torre di avvistamento tra via Appia e via Ardeatina, collegato alla più vasta fortificazione del Castrum Caetani, fino all’età rinascimentale.
Molte anche le testimonianze di una fitta rete di percorsi secondari funzionali ai diversi insediamenti residenziali e agricoli e di collegamento tra le due consolari, incentrata sulla “Antica via di Tor Carbone”.
Dal 2005 la tenuta e il Casale delle Vignacce sono di proprietà del Parco Regionale dell’Appia Antica che ne ha curato la sistemazione paesaggistica e il recupero architettonico.
Di recente è stato dichiarato dimora storica della Regione Lazio e viene aperto al pubblico in occasione di visite guidate o altri eventi particolari.
Cartiera Latina
Nel 1998 l’area dove sorgeva uno dei più grandi stabilimenti di produzione di carta del Centro Sud, la Cartiera Latina, è stata concessa al Parco Regionale dell’Appia Antica, per farne la propria sede e un centro polifunzionale di servizi e accoglienza.
La ex Cartiera Latina, tra i pochi impianti industriali sopravvissuti nella città di Roma, è una struttura unica nel suo genere ed eccezionale per la posizione strategica a ridosso delle Mura Aureliane, lambita per tutta la sua lunghezza dal fiume Almone, unisce idealmente l’Appia Antica alla via Cristoforo Colombo.
In realtà le prime testimonianze della storia produttiva di questo luogo risalgono all’anno 1061 quando qui si trovava una struttura adibita alla follatura dei panni di lana, la valca, utilizzata dal 1600 dai Padri Cappuccini per la realizzazione dei tessuti di lana prodotti nel loro convento di Roma, all’inizio dell’800 fu trasformata in mulino per macinare sostanze naturali per usi diversi. Nel 1912 l’impianto fu modificato e iniziò la produzione della carta dagli stracci di lino e cotone e in seguito da carta da macero. La fabbrica chiuse nel 1985.
Oggi il complesso multifunzionale della ex Cartiera Latina è dotato di due sale per esposizioni (Nagasawa e Appia) e una Sala Conferenze che possono essere concesse in affitto per eventi e manifestazioni (vedi Regolamento); una biblioteca; uno spazio didattico espositivo naturalistico, gestito dall’Ass. Dì Natura, dove si svolgono attività per le scuole e le famiglie e dove è presente un Punto Info con Bookshop.
Uno spazio verde esterno attrezzato che ospita un orto didattico, denominato Hortus Urbis, un’area didattica (anche per le scuole) dedicata alle tradizioni della Campagna Romana ed una area attrezzata per la sosta.
Clicca e scopri come arrivare in bus, a piedi e in bicicletta
Orari apertura al pubblico area verde e parcheggio: tutti i giorni 8:30 – 17:00 (ora solare) 8:30 – 19:00 (ora legale)
Utilizzo spazi area verde: l’uso di tavoli, panchine e servizi è libero, non è possibile riservare tavoli o organizzare feste ed altri eventi senza autorizzazione.