L’Ente Parco in collaborazione con l’Associazione Ornis Italica, con apposito finanziamento della Regione Lazio Direzione Ambiente, ha da poco avviato un progetto di studio sugli uccelli rapaci diurni e notturni del proprio territorio, riguardante in particolare il gheppio, il falco pellegrino, la civetta, il gufo comune, l’allocco e il barbagianni. Questo nuovo progetto di studio del Parco consente di approfondire le conoscenze sulla distribuzione di questi rapaci e di avere indicazioni gestionali per il loro monitoraggio e la loro conservazione e valorizzazione, anche rispetto all’evoluzione ambientale del territorio. Il progetto è articolato in più fasi con indagini preliminari, ricerche e verifiche dirette sul campo (anche con emissione di richiami specie-specifici di rapaci notturni nei mesi scorsi), l’installazione mirata di cassette nido e videocamere, l’esame delle nidificazioni e la valutazione dello status delle specie, azioni comunicative dei risultati ottenuti sui media e sui social, organizzazione di incontri sui rapaci nel Parco
Tra le principali attività si è già provveduto alla installazione di un adeguato numero di cassette nido in siti scelti tra quelli sia naturali che artificiali (alberi, casali abbandonati, strutture artificiali rialzate) adatti alla nidificazione di ciascuno dei rapaci oggetto di studio, la cui occupazione permette di registrare importanti dati sulla loro biologia riproduttiva nel Parco (data di deposizione, dimensione covata/nidiata, successo riproduttivo).
LA PRIMA NIDIFICAZIONE
A meno di un mese dall’installazione dei nidi artificiali, abbiamo avuto l’occupazione di una cassetta nido da parte di una coppia di allocchi e ciò ha consentito di posizionare una webcam all’interno della cassetta per trasmettere in tempo reale le fasi della nidificazione.
ALLOCCO
L’allocco (Strix aluco, Linnaeus, 1758) è un rapace notturno di medie dimensioni, di circa 38 cm, con un piumaggio di tinte variabili dal bruno caldo al fulvo o al grigiastro su cui spiccano grandi striature scure che sulle ali sono più chiare. La testa è grande e arrotondata, gli occhi sono tondi, grandi e completamente scuri, contornati da “dischi facciali” (che accentuano l’udito) di color bruno grigio. Le differenze tra i due sessi non sono evidenti dal piumaggio, ma dalle dimensioni, la femmina è più grande del maschio. La specie è presente in quasi tutta l’Europa, in Africa settentrionale e in Asia fino alla Corea; in Italia è stanziale e nidificante, con un favorevole stato di conservazione. Tipicamente legato ad ambienti boschivi alternati da ampie radure che fungono da territori di caccia, l’allocco può essere presente anche nelle campagne con siepi, alberi maturi, ruderi e in città se sono presenti parchi urbani caratterizzati da esemplari arborei idonei per dimensioni. L’allocco ha abitudini notturne e crepuscolari, per cui durante il giorno riposa su posatoi naturali o artificiali (alberi, ruderi, ecc.) fatta eccezione per il periodo dell’allevamento dei piccoli durante il quale è attivo anche di giorno. Si nutre prevalentemente di piccoli roditori, uccelli, insetti, ma può cacciare anche rettili e pesci; inghiotte le proprie prede intere, per poi espellere ossa e peli o esoscheletri di insetti che non riesce a digerire qualche ora dopo il pasto, sotto forma di piccoleborre. Dotato di acutissima vista e formidabile udito, l’allocco attacca le prede dopo avere atteso da un posatoio il momento propizio, oppure caccia in volo esplorativo a pochi metri di distanza e con traiettoria a zig-zag, generalmente sul terreno, occasionalmente in aria o sulle superfici. La presenza di un “velluto” che ricopre tutte le piume, in aggiunta alle penne remiganti primarie sfrangiate, consente all’allocco un volo estremamente silenzioso, di minimo impatto sull’aria, molto utile per cogliere di sorpresa le prede. L’allocco è una specie territoriale, occupa e difende il proprio territorio tutto l’anno con il suo tipico canto. Gli allocchi sono monogami e formano coppie che durano per tutta la vita. Nidificano tra febbraio e maggio, spesso occupando lo stesso sito nel corso degli anni, in cavità naturali (principalmente alberi) o artificiali (all’occasione anche in cassette nido), depongono mediamente 2-4 uova che vengono covate solo dalla femmina mentre il maschio provvede ad alimentare la femmina durante tutta la cova che dura circa un mese. I pulcini sono nidicoli (restano per un certo periodo nel nido) e si involano all’età di 5-6 settimane di vita, continuando a dipendere dai genitori fino e 2-3 mesi e fino a 4 mesi per essere completamente indipendenti.
WEBCAM
La tecnologia della webcam naturalistica, ormai molto utilizzata per lo studio e la diffusione della conoscenza degli animali selvatici, trasmette le immagini in diretta, tramite internet, consentendo di osservare senza alcun disturbo la vita di molte specie selvatiche anche elusive in ogni sito e ambiente. La webcam degli allocchi del Parco, installata nella cassetta nido della nostra coppia, permette di seguire in diretta e H24 le fasi della nidificazione in corso fino all’involo dei piccoli. Le immagini sono visibili anche di notte grazie ad una luce a infrarossi che non arreca alcun disturbo alla vita degli allocchi.