La via Appia Antica, partendo da Piazzale Numa Pompilio (Porta Capena) e arrivando fino alla Località Frattocchie/Santa Maria delle Mole, si estende per circa 16 km.
Innumerevoli sono le testimonianze storico-archeologiche presenti lungo questo asse viario conosciuto dall’antichità come “Regina Viarum”, la regina delle strade.
Per facilitare la scoperta dell’Appia Antica -data la lunghezza del percorso- si è provveduto a dividerla in tre grandi sezioni:
1) Da Porta Capena alla Tomba di Cecilia Metella
2) Dalla Tomba di Cecilia Metella al Mausoleo di Casal Rotondo
3) Dal Mausoleo di Casal Rotondo alla Loc. Frattocchie/Santa Maria delle Mole
Viabilità ordinaria e zona a traffico limitato
4 km. Dal I miglio all’inizio del III miglio.
sanpietrino/asfalto
A piedi: c.a 50 min*
In bici: c.a 20 min*
*senza soste
Stretto è il legame tra il centro di Roma e la via Appia Antica: proprio da Porta Capena – a pochi metri dalle Terme di Caracalla- iniziava la Regina Viarum.
La passeggiata (in bicicletta o a piedi) può iniziare proprio da questo punto, percorrendo un primo tratto di strada costeggiato dai muri di cinta delle tenute suburbane della Roma post-rinascimentale fino alla monumentale porta di San Sebastiano (che ospita il Museo delle Mura).
Già nel primo tratto -il I miglio- si susseguono testimonianze di differenti epoche: la Chiesa di San Cesareo In Palatio (che risale all’VIII secolo e fu costruita su resti di strutture romane preesistenti), la Casina del Cardinal Bessarione (la sua configurazione attuale risale al secolo XV, ma con utilizzo di preesistenze medievali a loro volta inglobanti strutture d’età romana) e l’area archeologica del Sepolcro degli Scipioni (importante complesso funerario risalente al III secolo a.C.). Poco distante, su una traversa dell’antica via Latina, è presente il Colombario di Pomponio Hylas.
Attraversato l’Arco di Druso e uscendo da Porta San Sebastiano, a destra -sul muro di cinta- troviamo incassata la copia della prima colonna miliare della via Appia Antica. Segnava la distanza di un miglio romano, pari a 1,480 km, dall’inizio della strada a Porta Capena.
Il viaggio nel tempo prosegue il suo naturale percorso al II miglio. Al numero 42 della via Appia si trova uno dei pochi esempi di archeologia industriale a Roma: il complesso dell’Ex Cartiera Latina risalente ai primi anni del Novecento –oggi sede dell’Ente Regionale del Parco dell’Appia Antica-. Poco più avanti, sul lato sinistro, si erge un alto monumento funerario di epoca romana, non visitabile perché di proprietà privata: il cosiddetto Sepolcro di Geta.
Nelle immediate vicinanze, al civico 58/60 della via Appia (all’interno di un ex forno), si trova il Centro Servizi Appia Antica.
È il principale ufficio informazioni del Parco che, oltre all’accoglienza turistica (mappe, dépliant, biglietti del trasporto urbano) offre servizi tra cui: noleggio biciclette, organizzazione di tour guidati a piedi, in bici e in minicar. Insieme agli altri punti informativi, forma una vera e propria rete di accoglienza per tutti coloro che vogliono visitare il Parco.
Al bivio tra la via Appia Antica e la via Ardeatina -parzialmente nascosto da due edifici- si trova il Sepolcro di Priscilla (risalente al I secolo d.C.).
Come il centro di Roma, anche l’Appia è costellata di chiese ed ecco che poco più avanti, sulla sinistra, sorge la piccola Chiesa del “Domine Quo Vadis”. La Chiesa di origini medievali, ma ricostruita nel 1600 è nota a tutti soprattutto perché secondo la tradizione, in questo luogo, Gesù apparve all’apostolo Pietro lasciando delle impronte su una lastra di marmo visibili ancor oggi.
Il II miglio dell’Appia Antica è caratterizzato soprattutto dalla presenza delle Catacombe cristiane storicamente costruite lungo le vie consolari. Tra le più grandi e importanti di Roma ci sono quelle di San Callisto e poco più avanti, al civico 136, quelle di San Sebastiano (con l’omonima Basilica).
Non distante, (su via delle Sette Chiese) le Catacombe di Domitilla, all’interno delle quali vi sorge l’unica basilica semi sotterranea esistente a Roma.
Dalla Chiesa del Domine Quo Vadis, per raggiungere in sicurezza a piedi o in bicicletta il tratto dell’Appia Antica a traffico limitato, (che inizia all’altezza del Complesso di Massenzio) si consiglia di percorrere sempre la strada privata delle Catacombe di San Callisto.
La strada delle Catacombe di San Callisto è aperta tutti i giorni dalle ore 9:00 alle 18:00, ad eccezione di tutti i mercoledì e durante il mese di febbraio. Essendo un accesso privato di proprietà delle Catacombe, si consiglia di controllare sul loro sito l’apertura e la chiusura delle stesse. In caso di chiusura della strada, occorre percorrere circa 1,5 km dell’Appia Antica con attenzione -data la presenza di traffico- oppure passare per la Valle della Caffarella.
Al bivio tra la via Appia Antica e la via Appia Pignatelli sorge la seconda catacomba ebraica presente a Roma, quella di Vigna Randanini.
Fino a questo punto, il tragitto del visitatore (pedone e/o ciclista) si muove nel normale traffico cittadino (ad eccezione del divieto di transito ogni domenica e festivi). Continuando sull’Appia Antica, tra la fine del II e l’inizio del III miglio -più precisamente nei pressi del Complesso di Massenzio– (costituito dalla villa, dal circo e dal Mausoleo del figlio Romolo) comincia il lungo rettilineo della strada romana (a traffico limitato), eccezionalmente ben conservato e affiancato da centinaia di monumenti antichi. Inizia da qui la passeggiata archeologica tra le più affascinanti e coinvolgenti di Roma.
Questo primo itinerario si conclude davanti al monumento simbolo del Parco: il Mausoleo di Cecilia Metella. A questo monumento funerario costruito fra il 30 e il 10 a.C. appartengono anche il Castrum Caetani -di origine medievale- e la Chiesa di San Nicola (unico esempio di architettura gotico cistercense di Roma).
Zona a traffico limitato
4,5 km. Dal III all’inizio del V miglio.
Sanpietrino/basolato/sterrato
A piedi: c.a 50 min*
In bici: c.a 25 min*
*senza soste
Percorribile a piedi o in bicicletta, il secondo itinerario consente di apprezzare quasi esclusivamente rovine della civiltà romana. Lasciato alle spalle il Mausoleo di Cecilia Metella, ci si trova per la prima volta a camminare sulla storia: l’antico basolato, conservato in tutto il suo splendore, è visibile ancora oggi dopo 2000 anni con tanto di segni lasciati dal passaggio dei carri. Lateralmente, sono visibili anche gli antichi marciapiedi (crepidines).
In corrispondenza del basolato le biciclette devono essere condotte a mano oppure è possibile utilizzare i sentieri sterrati ai lati della strada.
Riprendono per un breve tratto le mura di cinta della ville private; sulla destra -al civico 222- un cancello aperto consente l’accesso al Complesso di Capo di Bove. Davanti, l’omonima torre -dove nel 1855 l’astronomo padre Angelo Secchi effettuò delle misurazioni per verificare la rete geodetica italiana.
Il paesaggio del IV e V miglio è caratterizzato, su ambo i lati, da un susseguirsi di edifici sepolcrali di varie tipologie, costruite con differenti tecniche edilizie, dall’età repubblicana alla tarda età imperiale. Il tutto, incorniciato da alti pini e cipressi.
Situata al V miglio della via Appia Antica, si erge maestosa la Villa dei Quintili, il più grande complesso residenziale del suburbio di Roma. Sullo stesso lato, prima dell’incrocio dell’Appia Antica con via di Casal Rotondo, si trova l’imponente tomba circolare di Casal Rotondo (della fine del I secolo a.C. , perfetto esempio di riuso nei secoli di un monumento romano). Di lato, una grande quinta in laterizio fatta erigere da Luigi Canina per esporre i frammenti di marmo che egli ipotizzava appartenessero alla tomba.
Zona a traffico limitato
7,5 km. Dal VI all’ XI miglio.
Sanpietrino/basolato/sterrato
A piedi: c.a 1.30 min*
In bici: c.a 40 min*
*senza soste
Fa da sfondo al terzo itinerario il paesaggio della suggestiva campagna romana. I precedenti muri di cinta delle ville private sono ora sostituite dalle recinzioni di tipo agricolo. La vista spazia sulle grandi tenute dell’Agro Romano, fino ai Castelli Romani. Si oltrepassano i confini di Roma per entrare in quelli dei Comuni di Marino e Ciampino.
Sporadiche rovine di antichi monumenti affiorano qua e là: la Torre Selce, in lontananza le arcate dell’Acquedotto dei Quintili, i resti del cosiddetto “Tempio di Ercole” ed il mausoleo rotondo detto per la sua forma “Berretta del Prete”.
Tra via di Fioranello e via Capanne di Marino, per il persistere di problemi di ordine pubblico, si consiglia di non frequentare l’area nelle ore notturne.