Nella rete ecologica della città di Roma, il Parco rappresenta il corridoio biologico più importante per l’ingresso di elementi di naturalità nel centro urbano, ma anche e per gli elementi di biodiversità in esso presenti.
Una visita al Parco riserva, agli osservatori più attenti, molte sorprese sia dal punto di vista della vegetazione che da quello faunistico. Alcune aree, più di altre, sono luoghi dove la natura ha conservato o riconquistato spazi importanti. La valle della Caffarella, la Tenuta di Tormarancia, il bosco della Farnesiana, la tenuta dell’Olivetaccio, gli ambienti di cava ma anche siti monumentali come il Circo di Massenzio o la Villa dei Quintili sono preziose culle di naturalità.
Le indagini botaniche, nel corso degli anni, hanno evidenziato un eco-mosaico estremamente frammentato, caratterizzato da una vegetazione sempre più marginalizzata dalle diverse attività antropiche, ma con potenzialità utili per un processo di rinaturazione del parco.
Il parziale abbandono di piccole e grandi aree agricole e di cava sono gli ambiti in cui si ritrovano i maggiori valori faunistici, sia in termini di ricchezza della comunità che di interesse scientifico, conservazionistico e biogeografico.