Hanno preso il via in questi giorni i lavori di manutenzione straordinaria del nostro amato Fiume Amone. Partiti dal tratto della Cartiera Latina ora si sono spostati nel tratto di alveo del fondovalle della Caffarella.
A programmare ed appaltare i lavori è l’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Centrale, con la seguente denominazione “Lavori di manutenzione straordinaria nei tratti di esondazione individuati nella cartografia di Piano di Bacino per il fosso della Caffarella”. L’intervento riguarderà oltre alla valle della Caffarella diversi tratti a monte, anche in zona Appio Claudio.
Analoghi interventi sono in programma o in esecuzione su altri fossi del territorio di Roma. I lavori mirano a rimuovere o mitigare i fattori critici per la stabilità dell’alveo e per il deflusso delle piene. In una prima fase sarà trinciata la vegetazione spondale (in particolare canneti, rovi, piante morte o di evidente ostacolo), dove essa costituisca fattore di interferenza o di rischio per il deflusso delle piene, nonché dove sia necessario per la successiva fase di sistemazione dell’alveo. La trinciatura è eseguita preventivamente nel periodo invernale per evitare interventi nel periodo di maggior riproduzione della fauna. La seconda fase come detto prevede di ripulire l’alveo dai materiali, vegetali e non, che costituiscano ostacolo al corretto deflusso dell’acqua e dei sedimenti; tali materiali saranno rimossi e smaltiti secondo norma. Queste attività permetteranno anche la verifica dello stato delle sponde e dell’alveo e la conseguente sistemazione di tratti critici, per esempio presso i ponticelli dove sia necessario a prevenire ostruzioni pericolose. La ricognizione del fiume permetterà anche di valutare successivi interventi sul trattamento e conferimento di rifiuti non previsti dall’appalto. L’impresa esecutrice e la Direzione Lavori sono ogni giorno in contatto o in sopralluogo con i tecnici dell’Ente Parco, i lavori vengono seguiti ed orientati anche dal servizio Guardiaparco.
L’Ente Parco condivide gli obiettivi di mitigazione del rischio esondazione come previsto dal Piano di Bacino e lavora perché essi siano raggiunti minimizzando il disturbo alla fauna ed evitando di interessare, laddove non strettamente necessario, la vegetazione arbustiva ed arborea, in molti casi piantata nel corso degli anni proprio dell’Ente Parco.